AGGIORNAMENTI NORMATIVE DI SETTORE Sezione SUD – 11.06.2017

Ed eccoci al consueto incontro con l’Avvocato Simone Pieragostini che, tra l’altro, è stato recentemente nominato Socio Onorario del Richemont Club.
Come sempre, molto interessanti gli argomenti trattati.
Si è cominciato con le principali novità riguardanti l’accordo di rinnovo contrattuale del settore panificazione, firmato giusto lo scorso 17 maggio dopo ben 28 mesi di una complessa e difficile trattativa. Tale accordo, fondamentalmente, riguarda l’aumento salariale dei dipendenti di panificio artigianale pari a 52 euro al mese e, a copertura del periodo di carenza contrattuale, la corresponsione, in tre tranches, di un’indennità Una Tantum, pari a 260 euro lordi, a tutti i dipendenti.
Per quanto concerne le assunzioni o il reimpiego di lavoratori disoccupati, l’azienda artigianale ha la facoltà di corrispondere una retribuzione ridotta del 30% per i primi 12 mesi e del 20% per i 12 successivi, con l’obbligo, però, di fornire una specifica formazione della durata di 60 ore nei primi 2 mesi.
L’Avvocato, poi, ha proseguito illustrando gli ultimi chiarimenti del Ministero dello Sviluppo Economico relativi alle informazioni da fornire al consumatore sugli alimenti. Un tema, questo, già ampiamente sviscerato in precedenti incontri.
Dopo una breve pausa, Simone ha voluto porre all’attenzione dei Soci presenti una approfondita analisi sui costi di produzione del pane. Due i modelli di valutazione: Teorico-Legale, dove sono state individuate tutte le voci di costo aziendali, e Reale, dove, invece, alcune voci di costo sono state stornate perché in molti casi non vengono, volutamente o necessariamente, sostenute dai panificatori.
Entrambe le valutazioni, calcolate dal Direttore di Ufficio Studi Paneitaliano, Luigi De Lucia, hanno sconfortato, non poco, la platea. È, infatti, risaputo che al Sud il prezzo di vendita al pubblico del pane è molto basso, ma probabilmente pochi panettieri si rendono conto che, specialmente dove la produzione non è elevata, i costi superano i ricavi e che il margine di guadagno viene dalla sola vendita diretta di altri prodotti (focacce, biscotteria, dolci, ecc.).
Da tenere conto, inoltre, che l’analisi si basa sulla produzione di pane in pezzatura da 1 kg., dove i costi sono inferiori rispetto ad una produzione di pezzature inferiori.
Alla luce di questa ricerca, tenuto conto anche del calo vertiginoso del consumo di pane, si può tranquillamente dedurre che, ove non si producano quantità rilevanti (da 10 quintali in sù), conviene puntare esclusivamente sulla vendita diretta e sulla varietà della produzione.
Ma il discorso è comunque lungo e sarebbe opportuno che le associazioni di categoria si dessero una mossa, soprattutto nel Sud Italia dove il prezzo del pane è fermo dall’entrata dell’euro, mentre i costi sono lievitati enormemente.
Il Richemont Club fa la sua parte proponendo ogni anno questo tipo di incontri, grazie anche alla disponibilità proprio del generosissimo Simone Pieragostini, sempre molto attento alle problematiche della categoria. Grazie, Avvocato!
Si ringraziano anche i Soci presenti per l’attivissima partecipazione, Antonio De Tommaso per l’organizzazione e la Matarrese S.r.l. per l’ospitalità.
Dopo gli esami per l’ammissione al Club, il 16 e 17 Settembre, il prossimo incontro, “La Pasticceria in Forno” vedrà protagonista, il 1° Ottobre, il Maestro Pasticcere Giuseppe Gagliardi.