Roberto Perotti: Vice Presidente del Richemont Club Internazionale

LA LUNGA STRADA INSIEME
Con Roberto è stata la prima volta. No, Armanda. Cos’hai capito? La prima volta che ho intervistato un presidente! Parliamo del 2002, quindi – per restare in tema – abbiamo già superato anche la crisi del settimo anno e ci avviciniamo alle nozze di cristallo…
Qualcuno di voi storcerà il naso per il tono ambiguo, ma io mi permetto queste parole solo perché a Roberto e Armanda mi lega un’amicizia che posso a buon diritto definire fraterna: stessa classe, il ’69, stessa testa. Purtroppo. Siamo caparbi fino al limite del sacrificio e quel limite lo superiamo spesso. Non ci fermiamo davanti a nulla, nemmeno quando sarebbe opportuno farlo. A noi non importa essere opportuni. Importa essere nel giusto.
Siamo – i Perotti’s e io – in quella fase della vita in cui non c’è neanche più bisogno di uno sguardo d’intesa, le cose si capiscono e basta. Anche se non ci vediamo. Anche se non ci parliamo. Anche se non ci guardiamo. Sarebbe preferibile incontrarsi più spesso, certo, ma è bello anche così: quando sai di poter contare su una persona indipendentemente dall’assidua frequentazione, vuol dire che hai trovato un amico. E io, per mia fortuna, ne ho trovati due.
Certo che ne abbiamo percorsa di strada: nel 2002 io ero una redattrice inesperta che si affacciava su un mondo del tutto nuovo e Roberto era un giovane presidente di Confartigianato che aveva voglia di essere utile per i suoi colleghi e di cambiare le cose.
Adesso, lui è da qualche anno Presidente del Richemont Club e il suo futuro lo vede già alle soglie di un altro importante traguardo: la Presidenza Internazionale di quello che è un prestigiosissimo club, unico nel suo genere in Italia e nel mondo.
Io, più modestamente coordino alcune riviste in settori diversi. Per questo – e solo per questo – ci siamo un po’ allontanati, ma il pane mi è rimasto nel cuore. E se è così, il motivo è che nell’arte bianca ho trovato persone straordinarie come Roberto.
Per questo amico mio, fratello mio, sono particolarmente felice di questa tua nuova avventura: il rinnovamento della Forneria Perotti, di cui vai giustamente orgoglioso. Il cuore della tua attività, della tua professione.
Verrò a trovarti, a trovare la tua splendida famiglia. Hai notato che non ho detto numerosa? E sai perché? Perché di Perotti non ce n’è mai abbastanza.
Congratulazioni e in bocca al lupo a tutti voi.
Atenaide
Sempre tranquillo, disponibile e positivo: questo è Roberto. Ed è così che mia moglie ed io lo abbiamo conosciuto quando è entrato a far parte del Richemont Club Italia: modesto, umile, sensibile ma anche dotato di una grandissima capacità organizzativa.
In quel momento mi sono detto: “ecco il segretario che cercavo”. Ed è così che insieme abbiamo percorso diversi anni dedicati al gruppo, sempre d’accordo e sempre coinvolgendo i Soci del Club.
Quando io ho deciso di lasciarne la presidenza era ovvio che fosse lui a prendere il mio posto. Perché Roberto è sempre presente sia quando c’è da divertirsi, ma soprattutto quando c’è da rimboccarsi le maniche.
Da quando ha iniziato ad essere presente in ambito internazionale è sempre stato apprezzato da tutti proprio per la sua aria di ragazzone simpatico, ma anche di uomo fermo nelle sue decisioni e proposte. Sono convinto che questo suo modo di essere abbia colpito positivamente tutti i Presidenti dei Richemont Club, che gli hanno dato la fiducia che merita nominandolo Vice-Presidente del Richemont Club Internazionale, quindi fra quattro anni Presidente Internazionale a tutti gli effetti.
Da parte mia sono sicuro che il suo cammino sarà sempre di apertura verso tutti e di diffusione della professionalità.
Un grande in bocca al lupo quindi a Roberto per il suo futuro che prevedo, per esperienza personale, molto impegnativo, ma di sicura gratificazione.
Abbiamo però ancora una cosa da fare insieme. Metterci a dieta!!!!
Piergiorgio Giorilli
Io e Roberto ci conosciamo da più di 10 anni e di lui non posso che parlarne in modo positivo, sia a livello professionale che personale. Il nostro rapporto si è rafforzato nel tempo e viene considerato da me un punto di riferimento molto forte e stabile. Il suo sostegno, non solo professionale ma anche emotivo nella mia preparazione al Mondiale è stato indispensabile per superare tutti i momenti di difficoltà e di cedimento.
Per me Roberto non è solo un collega fidato, ma anche il fratello maggiore che non ho mai avuto, sia io che la mia famiglia infatti lo consideriamo parte integrante di essa. Quando decise di assegnarmi il ruolo di segretario della Richemont Italia per me fu una gioia immensa e una sua ulteriore dimostrazione di fiducia nei miei confronti.
Ora più che mai, dopo la sua assegnazione al ruolo di Vice Presidente Internazionale, la mia stima nei suoi confronti è salita alle stelle e non posso che non essere orgoglioso di lui sapendo anche di tutti sacrifici che ci sono dietro.
Spero che il nostro rapporto cresca sempre di più e che insieme possiamo raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati e infine gioirne e migliorare insieme.
Sono molto orgoglioso di lui e questo mi dá un’ulteriore conferma del nostro legame forte e profondo.
Matteo Cunsolo